L’IA e l’esperienza universitaria

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Francesco Cupertino, delegato CRUI sui temi dell’ICT interviene a “L’Intelligenza Artificiale per l’Italia”

“Se il COVID ha costretto tutti gli Atenei ad una digitalizzazione improvvisata dei processi – ha detto Cupertino durante il suo intervento – oggi ci si interroga su cosa abbia senso introdurre in modo permanente e quali prospettive saranno aperte dall’evoluzione della intelligenza artificiale. Molti atenei hanno introdotto chatbot basati su IA capaci di guidare lo studente tra i regolamenti o le procedure di immatricolazione. A breve si potrà personalizzare l’esperienza didattica aiutando i docenti a colmare eventuali carenze del materiale didattico.

“L’intelligenza artificiale avrà un impatto ampio ma non tutto potrà essere digitalizzato – ha proseguito Cupertino – L’esperienza formativa è innanzitutto una esperienza. Ci sono esperienze che forniscono conoscenze, esperienze che forniscono competenze ed esperienze trasformative, che cambiano le persone permettendo loro di riuscire ad affrontare problemi di sempre maggiore complessità. Queste ultime sono esperienze che richiedono attività laboratoriali per mettere in pratica gli studi teorici e interazioni reali con i docenti e con gli altri studenti, che permettano di mettersi alla prova e di misurare i propri limiti, per superarli. Questo aspetto della formazione universitaria non può essere sacrificato per il raggiungimento di prestazioni numeriche sulla quantità dei laureati. Le nuove tecnologie, inclusa l’intelligenza artificiale, renderanno più efficiente il sistema universitario, a cominciare dalle azioni di orientamento per arrivare alla formazione continua post-lauream. Ma quello che permetterà alle Università di non confondersi con l’algoritmo sarà la capacità di continuare a offrire esperienze trasformative.”

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