14 GIUGNO – LE NUOVE FRONTIERE DELLA DIDATTICA DIGITALE: FORMARE ED INFORMARE

14 GIUGNO – LE NUOVE FRONTIERE DELLA DIDATTICA DIGITALE: FORMARE ED INFORMARE
orario 14.30 – 15.30

#BlendedLearning #ImparareNelMetaverso #DidatticaPostPandemia #DidatticaDigitale

Negli Atenei la didattica è stata integrata con i nuovi strumenti tecnologici, utilizzandoli non più come una necessità dovuta alla situazione emergenziale, ma come una grande opportunità per rendere le lezioni attraverso il digitale ancora più coinvolgenti ed efficaci per l’apprendimento sia a distanza che in presenza.

RELATORI:
Pier Paolo Limone – Rettore Università di Foggia – Delegato CRUI orientamento e formazione insegnanti
Tommaso Minerva – Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia
Antonio Cisternino – Presidente Sistema Informatico dell’Università degli Studi di Pisa – membro del Gruppo ICT CRUI
Marisa Michelini – Presidente GIREP, Direttore GEO, Università di Udine
Rosa Maria Sanrocco – Responsabile Protezione Dati (RPD) Università degli Studi di Bari Aldo Moro – membro del Gruppo ICT CRUI
Giovan Battista Barone – Responsabile Divisione Sistemi; Direttore tecnico Area Sistemi di Elaborazione Microinformatica; Direttore tecnico Basi di Dati; Coordinatore tecnico centro di calcolo SCOPE – membro del GRUPPO ICT CRUI

Moderatore: Jürgen Ambrosi – Coordinatore del Gruppo ICT della CRUI

TITOLI INTERVENTI E ABSTRACT INTERVENTI:
Antonio Cisternino, Infrastrutturare la didattica universitaria interattiva: l’esperienza all’Università di Pisa
Con il sistema Signs è possibile, attraverso un codice QR presente per ogni seduta in aula, fornire un accesso a contenuto digitale inerente all’oggetto di una lezione consentendo allo studente una interazione, usando i propri dispositivi, la visualizzazione di materiale digitale personalizzato oggetto della lezione, sia esso un video, un modello 3D o una presentazione.

Rosa Maria Sanrocco, La didattica integrata: opportunità, scelta o necessità? Come garantire la conformità alle disposizioni vigenti in materia di privacy?
Il termine del periodo di emergenza pone nuovamente al centro dell’attenzione il tema del trattamento dei dati personali a seguito del possibile utilizzo di sistemi di didattica a distanza quale complemento della didattica in presenza. In piena crisi pandemica le istituzioni universitarie sono state esonerate dall’obbligo di effettuare la valutazione di impatto prevista dal GDPR per i trattamenti con un rischio elevato, ferma restando la necessità di orientarsi verso strumenti che garantiscano misure a protezione dei dati garantite fin dalla progettazione e per impostazione predefinita (principio di privacy by design e by default). Una sfida che il sistema universitario sarà costretto ad affrontare già con l’inizio del prossimo anno accademico, in una situazione ancora fluida e incerta, in cui la spinta verso una agognata “normalità” pare inevitabilmente frenata dalla paura di un eventuale rigurgito pandemico che dovrà essere affrontato con consapevolezza e utilizzando soluzioni idonee a garantire qualità e sicurezza del trattamento.

Giovan Battista Barone, l’importanza della realtà virtuale e del metaverso a supporto della esperienza laboratoriale
Le tecnologie immersive stanno diventando sempre più popolari e accessibili ai consumatori, e questo significa che stiamo iniziando a vederne l’uso in una più ampia varietà di contesti, compresa l’aula. Questo è uno sviluppo positivo sia per gli insegnanti che per gli studenti. Quando le tecnologie immersive e l’apprendimento basato sui giochi vengono implementati correttamente e in modo pedagogicamente coerente, hanno il potenziale per sostenere ed espandere curriculum, migliorando i risultati dell’apprendimento in modi che non sono stati in precedenza possibile, conveniente o scalabile. Esperienze impossibili da realizzare o difficilmente realizzabili rendono l’esperimento laboratoriale indimenticabile. La creazione di un metaverso scientifico assicura la rigorosità degli ologrammi dal punto di vista scientifico.

Marisa Michelini, Una didattica digitale che potenzia i processi di apprendimento: migliorare la didattica della fisica con le tecnologie informatiche.
[SCARICA LA PRESENTAZIONE]
L’apprendimento è un processo individuale che richiede il personale coinvolgimento attivo di chi apprende. Ogni didattica di qualità si fonda sulla ricerca e sugli strumenti e metodi tipici della disciplina capaci di formare quell’identità disciplinare che sa essere funzionale in contesti differenziati e complessi. La fisica è disciplina di base di tutti gli studi scientifici, ma la sua didattica soffre di un approccio riduzionista e strutturato, che crea difficoltà di apprendimento e soprattutto non ne fa comprendere il ruolo nei diversi contesti e tanto meno offre quelle competenze operative attese. Le tecnologie della comunicazione e dell’informazione (TIC) sono tra i più importanti strumenti di lavoro della fisica e offrono l’occasione agli studenti di vivere esperienze significative di indagine fisica autentiche sia sul piano sperimentale, sia su quello teorico, sia per una personalizzazione interattiva. Sul piano sperimentale abbiamo evidenza del guadagno in competenze quando si utilizzano sensori che acquisiscono dati con l’elaboratore (in presenza e a distanza) e quando si mettono in campo sfide progettuali e di analisi dati, realizzabili anche con BYOD: esiti di difficile realizzazione in laboratori tradizionali, peraltro raramente messi in campo. Sul piano teorico gli studenti hanno disponibile software di simulazione e modellizzazione con cui effettuare indagini interpretative, vivendo l’esperienza di indagini scientifiche. Le TIC offrono l’occasione di attuare con sistemi di risponditori o lavagne digitali quella personalizzazione basata sull’interattività ed il confronto tra pari in gruppi numerosi, che fa focalizzare a ciascuno gli aspetti concettualmente rilevanti. Lavori di gruppo a distanza permettono approfondimenti ed ambienti di risorse per esercitazioni sostengono lo studio. La banale registrazione di discussioni in classe, aiuta a riflettere e rielaborare. Gli esami diventano sede di sintesi di competenze acquisite in un portfolio di esperienze che producono appropriazione della disciplina. La didattica digitale comporta un importante impegno progettuale e gestionale per il docente, ma offre il raggiungimento di obiettivi di alto livello e vasta potenzialità in fisica. Le sperimentazioni condotte in periodo di pandemia e non i hanno dato evidenza di ciò.

I RELATORI

ANTONINO CISTERNINO

GIOVANNI BARONE

PIER PAOLO LIMONE

ROSA MARIA SANROCCO

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